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Pubblicato: 07 Luglio 2025

Donare il sangue, un gesto d’amore. La Dott.ssa Debora Camilot, direttore S.C. Immunoematologia e medicina trasfusionale, risponde ad alcune domande sulla donazione di sangue

D.ssa Debora Camilot

Perché è importante donare il sangue?

Il sangue e i suoi componenti sono indispensabili nella terapia di molte malattie oncologiche ed ematologiche, nelle emorragie gravi derivanti da traumi, interventi chirurgici e trapianti.
Tuttavia, essi non possono essere prodotti in laboratorio: possono essere ottenuti solo e soltanto attraverso la donazione. La donazione di sangue, che è gratuita e volontaria, rappresenta pertanto un grande gesto di solidarietà e altruismo.  

Come diventare donatori?

Per poter donare bisogna aver compiuto i 18 anni di età, pesare almeno 50 Kg, ed essere in buona salute. Si può diventare donatori entro il compimento del 60° anno di età.
Per chi è già donatore è possibile proseguire con la donazione fino a 70 anni previa valutazione annuale medica (ed esecuzione di ECG) dello stato di salute. 
Per diventare donatori è richiesta la prenotazione presso il centro trasfusionale, così da poter dedicare al nuovo donatore il giusto tempo ed attenzioni. La donazione sarà quindi effettuata su appuntamento presso le Strutture Trasfusionali degli Ospedali o presso le Unità di Raccolta delle Associazioni.

Posso fare colazione prima della donazione?

La mattina della donazione fare una colazione leggera a base di tè o caffè poco zuccherati, frutta fresca o spremuta. Da evitare latte, latticini e grassi.
Per la donazione di plasma si suggerisce di aumentare l’idratazione già dal giorno precedente. 
Non venire a digiuno.

Qual è il percorso una volta arrivati al Centro trasfusionale?

Al momento dell’arrivo, il donatore, munito di Documento di Identità valido e di Codice Fiscale necessari per l’identificazione e registrazione (basta anche la sola CEI), viene invitato a compilare il questionario anamnestico allo scopo di conoscere lo stato di salute e lo stile di vita ovvero comportamenti e fattori di rischio che possano compromettere la salute dei riceventi.  Seguono il colloquio e la visita con un medico per valutare l’idoneità psico-fisica alla donazione. Vengono controllati: frequenza cardiaca, che deve essere regolare, compresa tra 50 e 100 battiti/min; pressione arteriosa, con la massima uguale o inferiore a 180 e la minima uguale o inferiore a 100; valore di emoglobina, rilevata con una microscopica punturina sul polpastrello, non inferiore a 13.5 g/dl nell’uomo e a 12.5 g/dl nella donna per la donazione di sangue intero. Accertata l’idoneità il donatore viene avviato alla donazione del sangue intero o del plasma.

Come avviene la donazione del sangue?

Il donatore viene fatto accomodare sulla poltrona-lettino e distende il braccio sul quale viene applicato un laccio emostatico: un infermiere, dopo accurata disinfezione della cute, inserisce l’ago nella vena e quindi il sangue defluisce spontaneamente nell’apposita sacca sterile e monouso collegata. Non esiste pertanto alcun rischio di contrarre un’infezione. Vengono prelevati 450 ml di sangue e dura circa 5-10 minuti. Seguono un periodo di riposo sulla poltrona e il ristoro. Gli uomini possono donare il sangue intero ogni 90 giorni e quindi per un massimo di 4 volte all’anno mentre le donne in età fertile possono donarlo solo 2 volte all’anno; si ricorda che l’anno è rispetto alle donazioni effettuate e non anno solare. La sacca di sangue intero raccolta viene inviata alla Banca del Sangue presso il Policlinico San Martino dove vengono separati gli emocomponenti: globuli rossi, plasma e piastrine. Dopo che i test di validazione avranno dato esito favorevole, le tre unità così ottenute da ogni singola donazione potranno essere destinate all’uso clinico solo.

Come avviene invece la donazione di plasma?

Il sangue è costituito da una parte corpuscolata, contenente globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, e da una parte liquida, chiamata plasma. Quest’ultimo è composto per il 92% circa da acqua e per il restante 8% da sali minerali e proteine quali l’albumina, fattori della coagulazione e anticorpi o immunoglobuline. Nella plasmaferesi il donatore viene sottoposto, previa accurata disinfezione della cute, al prelievo di sangue che viene immediatamente centrifugato, in modo da separare la parte liquida da quella corpuscolata. Quest’ultima viene reinfusa al donatore mentre il plasma viene raccolto in una apposita sacca. La procedura si svolge a circuito chiuso con l’utilizzo di kit sterili e monouso. Non esiste, pertanto, alcun rischio di contrarre un’infezione. Dura circa 45 minuti e vengono prelevati 650 ml di plasma. Seguono, infine, il riposo sulla poltrona e il ristoro post donazione. Dal momento che la parte corpuscolata viene reinfusa nel donatore, questa tipologia di donazione può essere effettuata ogni 14 giorni per un volume complessivo massimo di 1.5 litri al mese e di 12 litri all’anno. Per lo stesso motivo può essere accettato un valore di emoglobina più basso rispetto a quello richiesto per la donazione di sangue intero (12.5 g/dl nell’uomo e 11.5 g/dl nella donna). Una parte del plasma raccolto viene avviato al frazionamento industriale per la produzione dei medicinali plasma derivati (MPD), che sono importanti farmaci salvavita (ad esempio i farmaci per curare gli emofilici). 

Cosa posso fare dopo aver donato?

Nella giornata della donazione non devono essere svolti né un’attività fisica impegnativa né hobby pericolosi. 
Non vanno svolte le faccende domestiche, soprattutto l’attività di stiro, e le borse devono essere sostenute dal braccio non coinvolto nella donazione.
La legge italiana prevede una giornata di riposo retribuita per chi effettua la donazione

Come si verifica che il sangue donato sia idoneo?

Ad ogni donazione per tutelare la salute sia del donatore che del ricevente vengono effettuati una serie di esami: emocromo completo, l’ALT (alanin-amino transferasi) e gli esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti -che evidenziano la possibile presenza di agenti infettanti quali i virus causa dell’epatite B, dell’epatite C e dell’AIDS o la sifilide. Almeno una volta all’anno il donatore è sottoposto anche ad altri esami, quali glicemia, creatininemia, trigliceridemia, colesterolemia e HDL, protidemia e ferritinemia. Gli esiti degli esami vengono consegnati al donatore e qualora si riscontrino valori patologici e/o si renda necessario un prelievo di controllo il donatore viene avvertito tempestivamente.

Dove donare in Asl3?

Per donare in Asl3 è possibile contattare il Servizio Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Ospedale Villa Scassi al numero 010 849 2265 dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 14:00 per prendere appuntamento. Le donazioni vengono svolte dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 11:30, ed i primi 3 sabati del mese (tranne i festivi).
È possibile contattare anche l’Articolazione Organizzativa di Voltri presso Casa della Salute Asl3, Piazza Odicini 4 al numero 010 849 9827 dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 12.30 per prendere appuntamento. Le donazioni vengono svolte dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 11:30, ed il 4° sabato di ogni mese (tranne se festivo).
Per maggiori informazioni: Struttura Complessa Immunoematologia e medicina trasfusionale