Le domande più frequenti sulla PSA, a cura della Sanità Animale Asl3
Che cos’è la peste suina africana?
La peste suina africana (PSA) è una malattia virale dei suidi (suini e cinghiali) causata da un virus, ma non è trasmissibile alle persone. Spesso risulta mortale per gli animali di specie suina e non esistono vaccini. E’ causa di gravi conseguenze socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa.
La PSA è pericolosa per l'uomo?
No, la PSA non è trasmissibile all'uomo.
È sicuro mangiare carne o prodotti alimentari contenenti carne suina?
I prodotti a base di carne suina possono essere consumati, la normativa sanitaria prevede dei controlli specifici sulle carni di animali. In nessun caso si possono destinare al consumo umano carni di animali infetti da peste suina africana.
Perché è importante controllare la PSA?
La malattia causa ingenti perdite economiche nel comparto suinicolo, con gravi ripercussioni anche sul commercio comunitario ed internazionale di animali vivi e dei loro prodotti.
Quali sono i sintomi della malattia nei suidi?
I segni tipici della peste suina africana sono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne e in molti casi, morte. Il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi, anche se in alcuni casi gli animali infettati possono non mostrare i tipici segni clinici.
Come si trasmette la malattia?
I suini e i cinghiali si possono ammalare attraverso il contatto diretto con animali infetti o indirettamente tramite contatto con oggetti contaminati, attrezzature o mezzi di trasporto, oppure per ingestione di scarti di cucina, rifiuti alimentari contenenti carne di suidi infetti (comprese le frattaglie).
Come si previene la PSA?
È importante evitare il contatto con animali malati, non introdurre prodotti a base di carne suina da zone infette, e rispettare le normative igienico-sanitarie negli allevamenti.
Quanto resiste il virus nell’ambiente?
Il virus è molto resistente nell'ambiente e può sopravvivere per mesi in carcasse, carne e prodotti derivati, può rimanere vitale anche fino a 100 giorni, sopravvivendo all’interno dei salumi per numerosi mesi rendendo difficile il suo controllo.
Quando è comparsa la peste suina in Italia?
Il 7 gennaio 2022 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e Marche ha confermato la positività alla PSA in un cinghiale trovato morto in Piemonte. Nel corso di pochi anni la malattia ha interessato l’intero territorio di ASL3 Liguria ed è presente in altre Regioni d’Italia.
Cosa fare se si trova una carcassa di cinghiale o un cinghiale moribondo?
Segnalare immediatamente il rinvenimento alla ASL3 Liguria S.C. Sanità animale (al numero 010/8495249 o via mail
Cosa possono fare i cittadini per contribuire al controllo della malattia PSA?
Ogni cittadino può contribuire alla prevenzione della PSA, evitando di abbandonare rifiuti alimentari nell'ambiente o in aree accessibili agli animali selvatici, segnalando la presenza di carcasse di cinghiali alla Autorità competente locale e rispettando le zone di restrizione istituite dalle autorità.
Inoltre i cittadini possono segnalare all’ASL eventuali danneggiamenti o manomissioni delle recinzioni (barriere di contenimento dei cinghiali) utilizzando i medesimi recapiti disponibili per le carcasse: ASL3 Liguria S.C. Sanità Animale – 010/8495249 o via mail
Quali precauzioni possono adottare i cittadini che si recano in una zona infetta (provincia di Genova)?
Non portare fuori dalle zone infette (da Genova verso territori indenni) prodotti a base di carne suina o di cinghiale, quali, ad esempio, carne fresca e carne surgelata, salsicce, prosciutti, lardo, salvo che i prodotti non siano etichettati con bollo sanitario ovale. Smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici. Non lasciare rifiuti alimentari in aree accessibili ai cinghiali.
Quali precauzioni possono adottare gli escursionisti che si recano in una zona infetta (provincia di Genova)?
Pulire e disinfettare le calzature, i vestiti, i veicoli prima di lasciare l’area boschiva in cui si è svolta l’escursione o qualsiasi altra attività outdoor, fuori dai tracciati sentieristici. Per la disinfezione si possono usare presidi medici chirurgici (PMC)/biocidi attivi nei confronti dei virus.
È obbligatorio per chi possiede un piccolo allevamento rurale di suini registrarlo alla ASL di appartenenza?
Si è obbligatorio registrare alla ASL qualsiasi tipo di detenzione di suidi, anche se non destinati alla produzione di alimenti. Gli allevamenti di suini rappresentano comunque un rischio di diffusione del virus. È necessario impedire che animali selvatici vengano a contatto con gli animali allevati, soprattutto se questi sono allevati all’aperto.
