L’evento formativo, promosso dalla S.C. Patologia delle Dipendenze ed Epatologia alcol correlata Asl3 ha previsto la partecipazione di relatori provenienti da diverse regioni italiane. Tra i focus affrontati l’importanza della prevenzione e degli stili di vita, i falsi miti sugli effetti benefici del consumo di alcol, la corretta informazione a partire dalle etichette.

I dati scientifici confermano che il consumo di bevande alcoliche rappresenta la seconda causa di morte oncologica subito dopo il fumo di sigaretta. L’etanolo contenuto in tutti i tipi di bevande alcoliche, inoltre, è stato inserito nel Gruppo 1 IARC (International Agency for Cancer Research – World Health Organization) che raggruppa le molecole che hanno un rapporto causale certo, riproducibile sia a livello sperimentale che epidemiologico, con il cancro.

“Già con bassi dosaggi di alcol – spiega Gianni Testino, Direttore S.C. Patologia delle Dipendenze ed Epatologia alcol correlata Asl3 e coordinatore del Centro Alcologico Regionale - aumenta il rischio del cancro della testa, del collo e della mammella femminile. Non è necessaria la presenza di dipendenza da alcol. Per queste ragioni e per l’uso diffuso di tale sostanza, sono necessarie alcune azioni: informare correttamente la popolazione generale, identificare i consumi alcolici non percepiti come rischiosi e favorire la prevenzione secondaria nei soggetti con consumo rischioso-dannoso.

In Liguria dove il 25% della popolazione maschile e il 10% di quella femminile consumano alcol in modo rischioso, si stimano circa 600-650 nuovi casi di cancro all’anno direttamente alcol correlati.