Con il caldo alcuni disturbi circolatori possono peggiorare: scopriamo cosa succede alle gambe, con i consigli del dott. Domenico Ermirio, Responsabile S.S.D. Chirurgia Vascolare Asl3
Perché con il caldo i disturbi circolatori peggiorano?
In realtà abbiamo due tipi di circolazione, che rispondono diversamente al caldo: la circolazione arteriosa, in cui il sangue viene pompato dal cuore verso la periferia, e quella venosa, che fa il percorso inverso dalla periferia ai polmoni per ossigenarsi di nuovo.
D’estate con il caldo peggiorano i pazienti affetti da malattia venosa, che è peraltro la patologia più frequente, mentre i pazienti arteriopatici migliorano; questo perché a chi ha già le vene patologicamente dilatate - come le varici - con il calore aumenta ulteriormente la vasodilatazione, aggravando i sintomi correlati.
Cosa fare se si avverte gonfiore e senso di pesantezza agli arti inferiori?
Tali sintomi vanno riferiti al medico di famiglia ed eventualmente allo specialista vascolare che eseguirà un EcocolorDoppler. È un esame non invasivo, facilmente eseguibile, in grado di dare ogni informazione utile sul nostro sistema circolatorio evidenziando quelle eventuali patologie che rendono inefficace il drenaggio del sangue. Una volta diagnosticato l’eventuale problema si potrà fare ricorso al trattamento più adeguato, che potrà essere fisico (calza elastica), farmacologico o chirurgico.
Il riconoscimento ed il trattamento della malattia sono in grado di prevenire la comparsa delle ulcere venose, che possono creare molto disagio e sofferenza al paziente.
Che cosa sono queste ulcere venose?
Partiamo dal fatto che l’insufficienza venosa è determinata dalla malattia delle vene superficiali delle gambe, che non riescono a mantenere in modo efficace il drenaggio del sangue. Esistono sei livelli, o meglio classi, della malattia venosa: dalla classe 0 alla 6, che è la più grave. Nelle classi iniziali il paziente riferisce senso di pesantezza delle gambe e gonfiore, nelle classi più avanzate abbiamo la comparsa delle vene varicose o varici che sono la manifestazione più frequente e conosciuta della malattia. Con il termine di varice si intende una dilatazione permanente delle vene con andamento tortuoso.
Le ultime classi della malattia venosa si manifestano con la comparsa delle ulcere venose, lesioni che compaiono sopra il malleolo dopo una malattia venosa cronica non curata; queste lesioni sono molto dolorose, spesso si infettano e sono difficili da far guarire tanto da determinare un deterioramento della qualità della vita sia lavorativa, con perdita di giornate di lavoro, che del tempo libero.
È un problema solo femminile?
Principalmente, ma non solo. L’insufficienza venosa ha un impatto socio sanitario enorme: in Italia è al 4° posto tra le malattie croniche, con un impatto economico stimato di 900 milioni anno nell’Unione Europea. In pratica la malattia venosa riguarda circa il 25% della popolazione, con un rapporto femmine/maschi di 3:1. Un rapporto che si mantiene costante con l’avanzare dell’età.
La predisposizione familiare, con oltre l’85% dei casi, ha una grossa influenza. I restanti fattori di rischio, oltre al sesso femminile, sono invece modificabili come la sedentarietà, l’obesità, la stipsi, un abbigliamento costrittivo che rende difficile il ritorno venoso, sforzi e sport eccessivi e tutti i lavori che costringono il soggetto restare a lungo in piedi.
Cosa può essere utile per prevenire problemi circolatori?
Bisogna correggere i fattori di rischio che abbiamo appena citato: l’obesità, la sedentarietà, la stipsi ostinata ed appunto l’esposizione al caldo eccessivo, che determina un aumento della vasodilatazione e quindi il danneggiamento della parete delle vene.
Un altro aspetto molto importante nella prevenzione della malattia venosa è correggere un eventuale appoggio sbagliato del piede, come il piede cavo o alluce valgo, e i difetti della postura in generale, tutte situazioni che possono favorire l’insorgenza della malattia venosa.
Consigli utili per la salute delle gambe durante la stagione calda
Il consiglio per questa stagione calda, soprattutto per chi riferisce sintomi correlati alla malattia venosa, è di non esporsi in maniera ripetuta ad un calore eccessivo con la contestuale sudorazione.
Chi va al mare dovrebbe evitare di sudare esponendosi al sole, soprattutto non bisogna coprirsi le gambe con un asciugamano bagnato, come talvolta si vede sulle nostre spiagge, un’abitudine impropria che crea un ambiente umido causando vasodilatazione delle vene il peggioramento della sudorazione.
Può essere utile invece camminare in acqua, il cui massaggio sui muscoli e il contestuale effetto osmotico tendono a favorire la circolazione.
Cosa fare
Per combattere il peggioramento della malattia venosa nel periodo estivo può essere utile camminare nelle ore più fresche e cercare di tenere le gambe sollevate quando si riposa, in modo da favorire il ritorno venoso. Inoltre migliorare la postura soprattutto cercando di avere un appoggio corretto del piede.
Cosa non fare
Condurre una vita sedentaria, che porta inevitabilmente al sovrappeso, ed esporsi in modo prolungato al caldo eccessivo, situazioni che favoriscono la malattia venosa e le trombosi delle vene. Se comunque si va al mare, bagnarsi spesso le gambe risulta fondamentale: sia in acqua che con uno spruzzino in modo da ridurre vasodilatazione e sudorazione.