Un team di specialisti, ognuno con la sua competenza, per supportare i ragazzi dimessi dal reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova una volta tornati a casa. Ecco l’obiettivo alla base dell’equipe che si adopererà per “C’è da fare e ascoltare”.

La proposta è investire la cifra raccolta dalle campagne di raccolte fondi, circa 50mila euro, per realizzare un progetto di sostegno immediato e sul lungo raggio, di sostegno psicologico ed educativo per i giovani che hanno subito maggiormente le difficoltà causate dal distanziamento sociale. Con un occhio di riguardo per chi si trovi alla conclusione di un percorso di cure psichiatriche.

Il dott. Lucio Ghio e la dott.ssa Sara Pignatelli di Asl 3, in concerto con il prof Lino Nobili dell'Ospedale Gaslini, hanno evidenziato come le richieste di cura, in ambito terapeutico, siano aumentate del 30% rispetto a prima della pandemia ed evidenziano l'utilità pratica che una squadra dedicata potrebbe rappresentare per i giovani del territorio. Particolare attenzione sarà dedicata ai disturbi dell'ansia e agli stati depressivi, la cui diffusione si è estesa largamente negli ultimi anni.   

L'equipe di Neuropsichiatria infantile Asl3-Gaslini ha già individuato 9 ragazzi - tra i 13 e i 17 anni - che potrebbero aderire al progetto, ma si prevede di arrivare già a 15 pazienti entro il 2023.

Occasione per la raccolta fondi è stata la "gara ciclistica Castelli 24 Ore" tra il 24 e il 25 giugno 2022 in cui l'Attore ha attirato l'attenzione mediatica sul problema e sulla possibilità di donare per la causa. È in quelle date che il grosso delle offerte sono state raccolte e poi destinate al progetto condiviso con l’Associazione Occupy Albaro e i medici e pediatri liguri coinvolti.

Per maggiori informazioni sul progetto "C'è da fare e ascoltare" consulta il comunicato stampa di Regione Liguria