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Venerdì, 20 Settembre 2013 00:00

Potenziamento della Casa della Salute di Recco: un esempio di riconversione appropriata alle esigenze del territorio

Genova, 20 settembre 2013

Recco rappresenta un esempio di come la riconversione di una struttura ospedaliera possa significare diversificazione e ampliamento del servizio offerto.

Il superamento dell’ospedale, come preannunciato a dicembre scorso in occasione della presentazione alla popolazione della Comunità Familiare, ha infatti significato riunire in un unico contenitore tutte le attività precedentemente dislocate nelle varie sedi territoriali: la specialistica, il CUP e l’anagrafe di Via Pisa, il consultorio di p.le Olimpia , la Salute Mentale e l’Igiene di Via San Francesco e la Guardia Medica di Via Olivari; a questi si unisce il servizio 118 sulle 24 ore, 7 giorni su 7.

Oggi il cittadino può trovare al piano terra dell’ex ospedale i nuovi ambulatori di specialistica ed il servizio di radiologia in spazi completamente ristrutturati, al primo piano il CUP, l’anagrafe sanitaria ed il centro prelievi con accesso diretto, al secondo la Comunità Familiare e, in un’ala attigua, il Consultorio Familiare e la Salute Mentale.

Nei mesi successivi l’inaugurazione, sono inoltre stati attivati e implementati tutti gli ambulatori specialistici programmati ed un nuovo ecocardiografo è stato installato presso l’ambulatorio di cardiologia. Attualmente sono 20 gli ambulatori di medicina specialistica attivati.

Tra le nuove attività inserite nella struttura di Via Bianchi, la Comunità Familiare, prevista dall’art. 44 comma 3a della L.R.12/2006 e organizzata congiuntamente con l’Irccs San Martino-Ist, rappresenta una vera e propria scommessa sulla domiciliarità. La struttura, infatti accoglie in maniera transitoria (30gg) pazienti dimessi dall’Irccs San Martino-Ist non acuti, fragili e/o non autosufficienti, che per qualche motivo non possono stare a casa propria neppure con il supporto dell’assistenza domiciliare e trovano nella Comunità una “Casa”, semplicemente più grande, con l’accudimento garantito dal personale del Consorzio Agorà, vincitore della gara espletata dall’Irccs San Martino-Ist, mantenendo tutte le caratteristiche del domicilio. Queste persone trovano nella Comunità un periodo di sollievo per loro e per i familiari, in attesa di una soluzione adeguata al caso specifico.

Ad oggi, circa 70 cittadini del DSS 13 hanno usufruito della Comunità Familiare.

La formula della Comunità si distingue dal normale ricovero in quanto non si tratta di un reparto per acuti, dalle cure intermedie in quanto i pazienti non necessitano più di stabilizzazione clinica e dalla riabilitazione in quanto gli stessi non richiedono riabilitazione intensiva.

Il carattere innovativo e sperimentale del Progetto è contrassegnato dai seguenti obiettivi: aumentare il grado di appropriatezza delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, contribuire a rendere più efficiente ed efficace la spesa sanitaria a partire da quella ospedaliera, contribuire a ridurre il numero degli accessi al Pronto Soccorso per pazienti che non presentano caratteristiche di urgenza grave (Codici Bianchi e Verdi), realizzare concretamente l'integrazione tra Ospedale e Distretto socio-sanitario, al fine di incentivare la permanenza al domicilio dei soggetti fragili, sperimentare una nuova forma di residenzialità temporanea laddove non sia possibile il rientro immediato al domicilio, improntata a caratteristiche del tutto simili all’ambiente familiare, avviare l'inserimento dell’assistente familiare nella rete dei servizi socio-sanitari, per favorire la qualificazione delle prestazioni domiciliari attraverso una regolazione sostenibile, verificare l’interesse delle imprese sociali ad articolare ed innovare forme, modalità ed organizzazione della loro offerta.