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Vaccino contro rosolia

La rosolia è una malattia infettiva esantematica causata da un virus trasmesso per via aerea che si manifesta, soprattutto in età infantile con sintomi lievi (febbre non elevata, ingrossamento dei linfonodi del collo e della nuca, eruzione cutanea). Tuttavia non sono rare le complicazioni: miocarditi, pericarditi, epatiti, sordità, encefalite a decorso benigno.

La malattia contratta in gravidanza può provocare aborto, o gravi malformazioni fetali congenite a carico di cuore, occhi, orecchie e cervello (Sindrome da rosolia congenita). L'infezione è molto grave se contratta da una donna in gravidanza (soprattutto nel primo trimestre) e può essere causa di aborto o di gravi anomalie fetali (Sindrome da rosolia congenita): sordità, cataratta, meningoencefalite, difetti cardiaci, epatici, oculari, diabete.

In Italia sono in commercio due tipi di vaccino a virus vivi attenuati, trivalente, associato a morbillo e parotite (MPR) e uno quadrivalente, associato morbillo, parotite e varicella (MPRV). Poiché rosolia e morbillo sono malattie ancora molto diffuse e provocano epidemie nell'età infantile e nell'adolescenza, il Ministero della Salute ha istituito un Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015 raccomandando la vaccinazione.

Al fine di ridurre il rischio di casi di rosolia in gravidanza e di rosolia congenita la vaccinazione è raccomandata a tutte le donne in età fertile che non hanno documentazione di vaccinazione o di sierologia positiva per rosolia. È necessario ricordare che il vaccino non deve essere somministrato in gravidanza e la stessa deve essere evitata nel mese successivo.

La vaccinazione, raccomandata da Piani Nazionali e Regionali secondo quanto indicato nei calendari vaccinali, è gratuita.

Ultima modifica giovedì, 20 dicembre 2018 16:32