centralino unico 010 84911112 numero unico emergenzaChiama il numero verde del CUP 800098543 - numero unico prenotazioni telefoniche

Le domande delle donne


Di seguito la domande più frequenti poste dalle donne agli specialisti. Se non trovi la tua risposta scrivi a noicisiamo@asl3.liguria.it

Posso dire di essere guarita dopo i 5 anni?

Non si dovrebbe parlare di guarigione ma di riduzione progressiva del rischio che la malattia si ripresenti.

Le linee guida nazionali e internazionali ci suggeriscono di passare a controlli annuali dopo i 5 anni dall’intervento. In questi casi si dà la possibilità alle pazienti di proseguire i controlli con il proprio medico di medicina generale, lasciando il ricorso allo specialista in caso di dubbi o problemi, in quanto è opportuno che vi sia una compartecipazione nella cura tra il medico di medicina generale (referente della salute della singola paziente) e lo specialista (referente per la patologia oncologica).

Sto facendo gli esami giusti per tenere sotto controllo la malattia?

E’ opportuno conoscere la situazione di malattia per poter formulare un corretto giudizio.

Devo fare solo la TC o anche la PET?

Normalmente è giusto utilizzare in prima istanza la TC e lasciare la PET per il livello successivo (per dirimere eventuali dubbi, essendo un esame molto sensibile ma a volte poco specifico)

Devo comunque fare visite senologiche? Posso farle nella stessa struttura dove faccio terapia? Mammografia ed ecografia sono necessarie? (MANCAVA IL VERBO; COSÌ VA BENE LA DOMANDA?)

Durante le visite di controllo in corso di terapia l’oncologo controlla normalmente sia il seno operato che il contro laterale e programma un eventuale approfondimento con mammografia/ecografia/RMN mammaria in base al quadro clinico.

Cosa significa se si gonfia leggermente il braccio dal lato non operato?

Può gonfiarsi per molteplici ragioni, in questo caso va comunque effettuata una visita per valutare la causa del gonfiore.

Come posso contrastare o trattare alcuni effetti collaterali, tipo infiammazione al tendine d’Achille o perdita di sensibilità alle dita dei piedi?

L’oncologo che segue la donna può valutare in base ai farmaci che assume in terapia. In accordo con il fisiatra ed il neurologo può essere verificato se utilizzare antinfiammatori (topici o per bocca) ed eventuali farmaci più specifici come il pregabalin

Qual è l’indicazione chirurgica nel tumore al seno metastatico?

L’indicazione alla chirurgia nel tumore al seno metastatico è al momento riservata a casi molto selezionati, tipicamente nelle lesioni ulcerate o a rischio ulcerazione, nelle metastasi viscerali (fegato, polmone, encefalo) uniche, in casi particolari di metastasi vertebrali con crolli che provocano compressione midollare.

Perché non viene fatta una TC total body prima dell’intervento?

Non viene fatta di routine a tutte le donne pre-intervento perché nelle pazienti con malattia limitata (piccole dimensioni, non coinvolgimento dei linfonodi ascellari) il rischio di metastasi a distanza è molto basso; a giudizio dell’oncologo viene fatta in casi particolari, in cui si ritiene che il rischio che la malattia sia già disseminata all’esordio sia più elevato. Farla a tutte le pazienti pre-intervento esporrebbe pazienti “a basso rischio” a radiazioni/mezzo di contrasto senza portare ad un beneficio reale.

Effetti collaterali delle cure, cosa si può fare? A quale medicina integrata ricorrere?

Per gli effetti collaterali al momento i farmaci di supporto vanno utilizzati in accordo con il proprio oncologo sulla base dei disturbi che insorgono. Il consiglio è di parlarne con il proprio oncologo: spesso i centri oncologici si affiancano a centri riconosciuti di medicina integrata con cui si può collaborare per permettere una migliore tolleranza delle terapie. L’importante è evitare sempre centri improvvisati e non esperti nelle pazienti oncologiche e non intraprendere terapie alternative senza informare lo specialista di riferimento. La pratica di tecniche di rilassamento e Yoga può portare benefici su alcuni sintomi molto frequenti come ansia, insonnia, stress.

Cosa mangiare e cosa non mangiare?

E’ opportuno limitare l’uso di alcolici, alimenti altamente trasformati e ricchi di grassi, carboidrati raffinati e zuccheri; limitare l’uso di bevande zuccherate; limitare l’uso di carni rosse conservate. E’ inoltre importante privilegiare un’alimentazione a base di cereali integrali, legumi, frutta secca oleosa, verdure e frutta.

C’è qualcosa da fare per sentirmi più forte/meno stanca?

E’ da valutare la causa della stanchezza: le terapie possono provocare astenia (stanchezza), anemia che a sua volta porta ad una maggiore affaticabilità, alterazioni elettrolitiche (alterazioni di sodio, magnesio, potassio, calcio); in base alle cause si può pensare se sia necessario inserire nella terapia giornaliera eventuali integratori per combattere questo tipo di sintomo (corticosteroidi a basso dosaggio, integratori di magnesio/potassio/calcio), oppure se possibile e compatibilmente con la storia clinica inserire un’attività fisica leggera. 

Considerando che alcuni nuovi farmaci sono efficaci per chi ha determinate mutazioni genetiche, come e quando si procede per lo studio del DNA?

Il test genetico viene effettuato previa consulenza genetica sulla base della storia familiare (presenza di parenti di primo grado con neoplasia mammaria o ovarica specie se in giovane età, neoplasia mammaria maschile) o storia personale (neoplasia mammaria in giovane età, triplo negativo, neoplasia ovarica).

E’ possibile la personalizzazione per gli esami diagnostici di controllo?

In generale è sempre meglio in partenza attenersi alle linee guida per poter garantire un follow up adeguato a tutte le pazienti. Chiaramente poi ogni caso è a sé: se per personalizzare si intende valutare ad ogni visita se sono necessari approfondimenti mirati sulla base della clinica, allora sì, i follow up diventano giustamente personalizzati

Se ho la mutazione BRCA è necessario che aggiunga altri markers tumorali?

Al momento non ci sono altri marcatori tumorali da eseguire negli esami del sangue.

Non ho precedenti in famiglia… come faccio a sapere se non sarò io la prima a passare il gene mutato? A me nessuno fa il test genetico.   

Non le viene effettuato il test probabilmente perché il suo caso oltre ad essere “sporadico” (la prima in famiglia) non ha altre caratteristiche tipiche di chi è portatore di uno dei geni predisponenti noti (età, caratteristiche tumorali) per cui il rischio che lei abbia e possa passare questo tipo di gene è ritenuto molto basso.

Perché negli esami diagnostici di controllo (come TC, RMN, PET) non si effettuano sempre esami del cervello, che è un organo bersaglio? Come fare a monitorare il cervello?

Perché al momento gli studi clinici non hanno dimostrato dei benefici dall’eseguire in modo regolare questo tipo di controlli mirati del sistema nervoso centrale in assenza di sintomi. Gli esami al momento utilizzati per controllare il cervello sono la TC e la RM, ma non si sono visti benefici nella sopravvivenza delle pazienti ad eseguire routinariamente questi esami in assenza di sintomi.

Le protesi testurizzate sono state ritirate dal commercio a causa di alcuni casi di linfoma a grandi cellule. Per noi che abbiamo avuto operazioni precedenti come si intende agire?

Al momento per chi è stata operata ed ha questo tipo di protesi si procede con i controlli regolari, non si è ritenuto necessario richiamare tutte le pazienti e/o rimuovere le protesi impiantate perché il rischio di sviluppare questa patologia linfoproliferativa si è dimostrato molto basso.  Per dubbi il consiglio è di rivolgersi al chirurgo plastico che ha eseguito l’intervento per fare una valutazione e proseguire con i normali controlli

 

Ultima modifica lunedì, 28 ottobre 2019 11:19