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Ictus

Cos’è l’ICTUS?

Ictus è un termine latino che significa “colpo” (in inglese stroke).
Insorge, infatti, in maniera improvvisa: una persona in pieno benessere può accusare sintomi tipici che possono essere transitori, restare costanti o peggiorare nelle ore successive.
Quando si verifica un’interruzione dell’apporto di sangue ossigenato in un’area del cervello, si determina la morte delle cellule cerebrali di quell’area. Di conseguenza, le funzioni  controllate da quell’area (che possono riguardare il movimento di un braccio o di una gamba, il linguaggio, la vista, l’udito o altro) vengono perse

L’ICTUS colpisce molte persone?

In Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie; causa il 10-12% di tutti i decessi e rappresenta la prima causa di invalidità. Ogni anno si verificano in Italia circa 196.000 ictus. Il 10-20% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese e un altro 10% entro il primo anno. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, mentre il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità. Tra questi  la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza.

Ci sono diversi tipi di ICTUS?

Ci sono due tipi di ictus:

  • Ictus ischemico o infarto cerebrale: si verifica quando le arterie cerebrali vengono ostruite dalla graduale formazione di una placca aterosclerotica e/o da un coagulo di sangue, che si forma sopra la placca arteriosclerotica (ictus trombotico) o che proviene dal cuore o da un altro distretto vascolare (ictus trombo-embolico). Circa l’80% di tutti gli ictus è ischemico. Se il trombo/l’ostacolo alla circolazione non viene rimosso entro poche ore le cellule nervose subiscono un danno definitivo che causa l’instaurarsi di una paralisi in un lato del corpo e/o del viso.
  • Ictus emorragico: si verifica quando un’arteria del cervello si rompe, provocando così un’emorragia  intracerebrale non traumatica  o caratterizzata dalla presenza di sangue nello spazio sub-aracnoideo (l’aracnoide è una membrana protettiva del cervello). 

L’ipertensione è quasi sempre la causa di questa forma gravissima di ictus.

Esiste poi l’Attacco Ischemico Transitorio TIA, che si differenzia dall’ictus ischemico per la minore durata dei sintomi (inferiore alle 24 ore, anche se nella maggior parte dei casi il TIA dura pochi minuti, dai 5 ai 30 minuti). Si stima che il 40% delle persone che presentano un TIA, in futuro andrà incontro ad un ictus vero e proprio.

Quali sono i fattori di rischio per ICTUS Ischemico?

  • età;
  • sesso maschile;
  • Avere un familiare colpito da ictus (genitori, fratelli/sorelle, figli);
  • storia di un TIA precedente;
  • ipertensione arteriosa;
  • ipercolesterolemia;
  • diabete mellito;
  • fumo di sigaretta;
  • eccessivo consumo di alcol;
  • obesità.

L’ipertrofia ventricolare sinistra, la malattia renale cronica, la fibrillazione atriale, l’aterosclerosi carotidea e il pregresso infarto, se non trattati in maniera adeguata, sono condizioni che aumentano la probabilità di andare incontro ad un ictus.

Come si riconosce un ICTUS?

È fondamentale riconoscere immediatamente i sintomi dell’ictus per poter intervenire quanto prima possibile; questo consente di salvare vite e di limitare la comparsa di disabilità. I sintomi principali, che si manifestano improvvisamente, sono:

  • paresi facciale, quando un lato del viso non si muove bene come l’altro
  • deficit motorio degli arti superiori, quando uno degli arti superiori non si muove o cade se confrontato con l’altro
  • difficoltà nel linguaggio, quando il paziente strascica le parole o usa parole inappropriate o è incapace di parlare.

La comparsa anche di uno solo dei tre segni deve far pensare a un ictus. È importante annotare l’orario della comparsa dei primi sintomi perché presso ospedali specializzati, dotati di “stroke unit” è possibile sottoporre il paziente colpito da ictus ischemico ad una terapia trombolitica (cioè che scioglie l’eventuale trombo) entro 3 ore dall’esordio dei sintomi.
L’acronimo FAST, usato dagli americani, consente di ricordare facilmente alcuni test da fare nel sospetto che una persona sia stata colpita da un ictus (Cincinnati Prehospital Stroke Scale).:

  • F (come Faccia): chiedere ad una persona di sorridere e osservare se un angolo della bocca non si solleva o ‘cade’;
  • A (come Arms: braccia): chiedere alla persona di sollevare entrambe le braccia e osservare se un braccio tende a cadere verso il basso;
  • S (come Speech: linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se il suo modo di parlare risulti strano (parole senza senso) o biascicato;
  • T (come Tempo): se è presente uno qualunque di questi segni, chiamare immediatamente il 118.

Altri segni che possono aiutare nella identificazione dell’ictus sono:

  • improvvisa perdita di forza e di sensibilità a carico di un braccio o di una gamba (specie se dallo stesso lato del corpo) o di una metà del viso
  • improvvisa perdita di vista (o di una parte del campo visivo) a carico di uno o di entrambi gli occhi l’’improvvisa perdita di equilibrio, comparsa di sbandamenti o vertigini
  • improvviso e lancinante mal di testa
  • improvvisa incapacità a parlare (afasia) o la comparsa di un modo di parlare biascicato o con parole incomprensibili
  • improvvisa incapacità di comprendere cosa le altre persone dicono

Se si capisce che una persona vicino a sé ha i sintomi dell’ICTUS, cosa si deve fare?

Contatta subito il 118, perché è fondamentale trasportarla con urgenza in ospedale, precisamente nei centri organizzati per l’emergenza all’ictus, cioè le Unità Urgenza Ictus - Stroke unit.
L’ictus è un’emergenza. Perciò la persona con sospetto di attacco deve ricevere istantaneamente le cure più adatte. 
NON chiamare la guardia medica: è una perdita di tempo
NON rivolgerti al Medico di Famiglia (idem)
NON aspettare che il sintomo passi da solo!!!

Che cosa devo dire quando si chiama il 118?

Ti risponderà un operatore esperto. Rispondi alle sue domande. Aiutati con alcune semplici indicazioni:

  • Indica chi sei e il luogo in cui ti trovi (comune, via, numero civico, ecc.).
  • Riferisci le condizioni della persona coinvolta: paresi facciale, deficit motorio arto superiore e/o inferiore, difficoltà nel linguaggio etc...
  • Rispondi con calma alle domande poste dall’operatore.
  • Fornisci il tuo numero telefonico.
  • Alla fine della conversazione, lascia libero il telefono utilizzato: la Centrale Operativa del 118 potrebbe ricontattarti per ulteriori chiarimenti.

Posso fare qualcosa per prevenire l’ICTUS?

Il 50% degli ictus ischemici potrebbe essere prevenuto modificando lo stile di vita (astenendosi dal fumo, praticando regolare attività fisica e  seguendo un’alimentazione corretta).

Come si può prevenire l’ictus:

  • Smettere di fumare: è molto importante, perché il fumo raddoppia il rischio di ictus (il fumo facilita la formazione di placche aterosclerotiche, danneggia le pareti dei vasi, facilita l’aggregazione piastrinica)
  • Seguire una alimentazione sana: l’alimentazione deve essere varia ed equilibrata; non superare i 5 grammi di sale al giorno; limitare il consumo di grassi, in particolare colesterolo e grassi saturi, contenuti nei prodotti di origine animale; consumare almeno 5 porzioni al giorno fra frutta e verdura; consumare il pesce almeno due volte a settimana; limitare il consumo di  dolci; assicurare un adeguato apporto di fibre attraverso il consumo di cereali integrali (pane, pasta e riso) e legumi. 
    Alcuni nutrienti hanno  un’azione protettiva: i grassi omega-3 contenuti nel pesce, le fibre, il potassio (contenuto nella frutta e verdura) e il calcio (consumare regolarmente latte scremato  e latticini a basso contenuto di grassi), gli antiossidanti come la vitamina C ed E (contenuti nella frutta e verdura),
  • Esercizio fisico regolare (almeno 30 minuti, tutti i giorni) di tipo aerobico (es. passeggiare a passo svelto, andare in bicicletta, nuotare, ballare, fare le scale a piedi). ASL3 ha attivato due programmi specifici per promuovere l'attività fisica per gli anziani: i gruppi di cammino e l'AFA -  Attività Fisica Adattata.
  • Dimagrire se in sovrappeso, riducendo la quantità di cibo consumata quotidianamente e aumentando la regolare attività fisica
  • Non eccedere nelle bevande alcoliche; la dose massima consentita: 2 bicchieri di vino al giorno per gli uomini, 1 bicchiere  al giorno per le donne da consumare preferibilmente durante i pasti
  • Controllare la pressione arteriosa regolarmente (se non si è ipertesi, va  controllata almeno una volta l’anno), visto che l’ipertensione rappresenta uno dei principali fattori di rischio per ictus. L’obiettivo da raggiungere è una pressione inferiore a 140/90 mmHg.
  • Controllare il polso e se si ha la sensazione che sia irregolare, parlarne con il proprio medico curante.  
  • Controllare i livelli di colesterolo totale, LDL,  trigliceridi,  la glicemia, ricordando che i fattori di rischio sono modificabili attraverso un sano stile di vita e, se necessario, una adeguata terapia farmacologica, che va protratta per tutta la vita, seguendo le indicazioni del proprio medico curante.

Per approfondire l’argomento visita i siti:

Ministero della salute – Ictus
Associazione per la Lotta all’Ictus CErebrale – A.L.I.Ce Onlus

 Scarica il materiale:

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare via mail la S.C. Igiene e Sanità Pubblica all’indirizzo di posta elettronica prevenzione.igienepubblica@asl3.liguria.it . Gli specialisti risponderanno alle vostre domande di carattere informativo. In caso di necessità si raccomanda di contattare tempestivamente il 118.

 

Ultima modifica giovedì, 01 dicembre 2016 14:41
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