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Venerdì, 03 Marzo 2023 08:32

Venerdì 3 marzo Giornata Internazionale dell’udito

Per l’occasione l’intervista al Dott. Leonardo Scotto di Santillo, Responsabile S.C. Otorinolaringoiatria Asl3, sui disturbi dell’udito

Venerdì 3 marzo 2023 si celebra in tutto il mondo la Giornata dei disturbi dell’udito, per l’occasione Asl3 propone l’intervista al Dott. Leonardo Scotto di Santillo, Responsabile S.C. Otorinolaringoiatria Asl3, con un approfondimento sul tema.

Dott. Leonardo Scotto di Santillo

 

Quali sono i primi segnali della perdita dell'udito?

I segnali sono molteplici. Per esempio la difficoltà nel seguire le conversazioni con più di due persone che parlano o ancora criticità nel seguire le conversazioni telefoniche in ambienti sia silenziosi che rumorosi. Anche il farsi ripetere dagli altri le cose e il fatto che i suoni si percepiscano poco chiari o che le persone sembrino borbottare. Altro segnale è la difficoltà a individuare la provenienza dei suoni; oppure quando gli stessi famigliari e gli amici ci dicono che si tiene troppo alto il volume del televisore. Un ulteriore campanello d’allarme è l’avvertimento di ronzii o fischi nelle orecchie.

A quale età potrebbero presentarsi i primi disturbi?

Comunemente si pensa che le patologie legate all’udito riguardino esclusivamente gli anziani e facciano parte dei sintomi dell’invecchiamento, oppure che la perdita di udito possa essere dovuta solo a forti traumi. L'ipoacusia dovuta all'età si presenta in maniera graduale, con la senilità. È uno dei disturbi più diffusi tra le persone anziane. La presbiacusia si presenta spesso in entrambe le orecchie e, poiché essa è graduale, il paziente potrebbe non rendersi conto di aver perso parte della sua capacità uditiva. Ma anche bambini e adulti possono soffrire di problemi di udito: circa il 5% della popolazione mondiale, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Salute, è affetto da disabilità correlata all’udito, e l’ipoacusia (ovvero l’abbassamento dell’udito) o la sordità possono essere sia congenite che acquisite. Fra gli adulti, e non solo fra gli anziani, così come fra gli adolescenti e i giovani adulti, i problemi di udito sono molto più diffusi e frequenti di quanto si possa immaginare: esposizioni a rumori troppo forti, compresi quelli di discoteche e concerti, traumi e lesioni di varia natura, traumi sportivi o il cosiddetto “orecchio del nuotatore”, corpi estranei, tappi di cerume, uso di farmaci. Queste sono solo alcune delle cause che possono pregiudicare la capacità di sentire in persone di qualunque età, uomini o donne, per uno o entrambe le orecchie, e anche in modo simmetrico o asimmetrico, ovvero con deficit nella stessa quantità o in un grado diverso.

È possibile fare prevenzione e, nel caso, quando è opportuno iniziare?

Un'errata consuetudine consiste, infatti, nel sottoporsi ad un consulto specialistico per l'udito o valutare come necessario l'indossare un apparecchio acustico solo quando il calo uditivo porta ad avere gravi difficoltà di comunicazione.

In realtà, l'ipoacusia si può facilmente rilevare sottoponendosi a visite periodiche per la valutazione delle capacità uditive e, qualora necessario, è possibile intervenire per correggerla con un apparecchio acustico idoneo: oggi disponiamo, infatti, di molte opzioni per affrontare e gestire in modo efficace e minimamente invasivo il calo uditivo. Il primo passo per prendersi cura del proprio udito, previa valutazione del medico curante, consiste nel sottoporsi ad una visita ORL (otorinolaringoiatrica) per diagnosticare l'eventuale ipoacusia, in modo tale che il medico specialista possa indicare la soluzione terapeutica più appropriata sulla base delle singole esigenze. L'esame audiometrico è semplice, veloce e non invasivo, ma è molto importante per misurare l'efficienza del sistema uditivo e stabilire l'eventuale presenza dell'ipoacusia dai primi sintomi, definendo il grado della riduzione dell'udito e individuare la corretta soluzione a seconda dei bisogni e delle abitudini di ogni singola persona. Questo controllo utilizza tecnologie all'avanguardia per definire un profilo uditivo individuale, stabilendo l'entità della riduzione dell'udito e tenendo in considerazione i bisogni e le proprie abitudini. Al termine del controllo, qualora necessario, a seconda del profilo uditivo e dell'entità dell'ipoacusia rilevata con il test, l'audioprotesista saprà consigliare l'apparecchio acustico che, per funzionalità estetica e stile di vita, sia in grado di soddisfare appieno le esigenze di ascolto di ciascuno. Anche per questo motivo, fare prevenzione è importante per vivere al meglio i momenti con i propri cari: non rimandare l'identificazione di un calo uditivo è la migliore strategia per godere al massimo il tempo che si condivide con le persone a cui si vuole bene.

Quali sono i servizi Asl3 a disposizione?

In Asl 3 si possono effettuare sia visite specialistiche otorinolaringoiatriche sia esami audiometrici tonali e vocali e impedenzometrici. Tali esami sono effettuati sia nella struttura ospedaliera sede della S.C. di Otorinolaringoiatria sita presso l’Ospedale Padre Antero Micone sia sul territorio (specialistica ambulatoriale). Tutti questi servizi sono prenotabili tramite CUP con richiesta del medico di famiglia che saprà valutare prima di prescrivere l’esame l’appropriatezza della visita.

Per informazioni su sedi e contatti: Struttura Complessa Otorinolaringoiatria