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Venerdì, 07 Ottobre 2016 07:06

La gestione del paziente aritmico: un momento di riflessione verso nuovi traguardi?

Domani a Genova specialisti ed esperti a confronto

 

GENOVA - Domani, sabato 8 ottobre, si svolgerà a Genova, presso la Badia Benedettina della Castagna a Quarto, il VI Convegno aritmologico presieduto da Stefano Domenicucci, Direttore del Dipartimento di Cardiologia di ASL3 Genovese e da Massimo Zoni Berisso, Responsabile S.S. Responsabile S.S. Attività Aritmologiche ASL3.

In Italia le aritmie cardiache sono una delle cause più frequenti di ricovero ospedaliero. Tra le aritmie la fibrillazione atriale rappresenta quella di più frequente riscontro nella pratica clinica: in Italia e nel mondo essa si manifesta in circa il 2% della popolazione generale e, in particolare nel 4% dei soggetti con età > 65 anni e nel 10% con età > 80 anni; in Liguria la diffusione è ancora maggiore a causa dell’elevata età media della popolazione.

Il suo riconoscimento precoce è essenziale per evitare gravi conseguenze quali l’ictus. Per prevenire questa grave complicanza sono attualmente disponibili nuovi farmaci anticoagulanti.

Altre forme di aritmia di grande importanza clinica sono la tachicardia e la fibrillazione ventricolare. Queste aritmie sono la causa più frequente di morte improvvisa che colpisce circa 10 soggetti ogni 10.000 abitanti per anno. La morte improvvisa si manifesta prevalentemente in soggetti con pregresso infarto miocardico, ma non raramente come primo e unico segno di una cardiopatia non ancora diagnosticata. La prevenzione di questo drammatico evento rappresenta dunque uno dei principali impegni per il Cardiologo, per il Medico di Medicina Generale e per i Medici dell’Emergenza. Il mezzo di cura più efficace è la defibrillazione elettrica, generalmente praticata dai medici del Servizio 118 e, non raramente, da cittadini preventivamente addestrati all’uso dei defibrillatori che possono essere collocati nel territorio in luoghi pubblici molto frequentati.        

Il trattamento delle aritmie cardiache è oggi possibile con ottime probabilità di successo utilizzando terapie ampiamente consolidate quali l’impianto di pacemaker o di defibrillatore o l’ablazione con catetere. Recentemente sono stati messi in commercio nuovi apparecchi che permettono di stimolare il cuore senza l’ausilio dei cateteri (pacemaker senza cateteri) e che consentono di eliminare le aritmie mediante congelazione del tessuto cardiaco (crioablazione).

Programma: http://microsites.aristea.com/sites/aritmologia16/files/files/ARTMOLOGIA-PROGRAMMA(1).pdf