Genova, 7 febbraio 2013

Sono già 165 le persone che, negli ultimi mesi del 2012, hanno aderito alla fase sperimentale del Progetto AFA (Attività Fisica Adattata), il programma di attività fisica promosso da ASL3 Genovese nel secondo semestre 2012 per rispondere ai bisogni di persone, preferibilmente cittadini di età maggiore di 64 anni, con specifiche alterazioni dello stato di salute. Di essi sono 120 gli utenti che partecipano al progetto e per la maggior parte dei casi è stato il medico di famiglia a segnalare/ prescrivere il corso AFA, ma non mancano le persone incluse anche su indicazione dello specialista o dell’equipe riabilitativa.

Il progetto AFA nasce dalla consapevolezza che in molte malattie croniche il processo disabilitante è aggravato dalla sedentarietà, che talvolta è causa di nuove menomazioni, limitazioni funzionali e ulteriore disabilità. A tal proposito è intervenuta anche Regione Liguria che, in collaborazione con i Distretti sociosanitari (DSS) e nell’ambito delle linee di indirizzo del Progetto Età Libera ed Invecchiamento Attivo 2011 (D.G.R. n° 48, del 03/11/2009), ha promosso l’adozione di corretti stili di vita e in particolare l’Attività Fisica Adattata (AFA), intesa come programma di esercizio fisico, non sanitario, svolto in gruppo, appositamente indicato per cittadini con problemi di salute stabilizzati che causano dolore e difficoltà nel movimento.

I programmi AFA, promossi e coordinati dai sei Distretti sociosanitari di ASL3, non sono un’attività sanitaria e prevedono, a fronte del pagamento di una tariffa minima stabilita a livello regionale e valida per tutte le sedi in cui i programmi vengono erogati, la partecipazione a gruppi di attività motoria che lavorano seguendo protocolli condivisi con il personale sanitario di ASL 3.

Sono previsti due programmi a seconda della tipologia di utente (bassa e alta funzionalità) da svolgersi in diverse sedi che possono essere palestre, piscine o altre strutture, non sanitarie, di proprietà di privati, di istituzioni o di associazioni. Alle strutture erogatrici è richiesto il possesso dei requisiti igienico-sanitari, di sicurezza e di accessibilità previsti dalle normative vigenti per gli ambienti frequentati dal pubblico, con particolare attenzione, per le AFA di tipo B (bassa funzionalità), all’accessibilità da parte dei disabili.

I soggetti competenti alla conduzione dei gruppi AFA sono laureati in Scienze Motorie, diplomati ISEF o laureati in Fisioterapia. Ogni istruttore deve aderire rigorosamente ai programmi di esercizio concordati con la ASL3 e deve seguire specifici corsi di formazione gestiti da ASL 3.

I soggetti profit e no-profit vocati all’attività motoria e allo sport interessati al Progetto AFA possono inviare apposita richiesta di collaborazione attraverso il modulo disponibile.

Oltre ai corsi, che costituiscono l’obiettivo principale del progetto, ci si prefigge di creare un gruppo operativo regionale stabile di riferimento, cui affidare la guida del progetto stesso, nonché la formazione del personale e la divulgazione delle iniziative di AFA.

A tal fine si ritiene essenziale potenziare l’intera attività del progetto attraverso i seguenti punti:

1. Riconoscerne la legittimità scientifica e inserire l’AFA nelle politiche socio-sanitarie della Regione Liguria
2. Costituire un cordinamento scientifico e operativo permanente che garantisca il buon funzionamento a tutti i livelli del progetto, ne tuteli la validità scientifica e il controllo d’efficienza e d’efficacia in tutti i suoi passaggi (reclutamento, promozione, formazione dei laureati in scienze motorie e dei fisioterapisti, etc.)
3. Implementare la Rete per l’Invecchiamento Attivo nei Distretti Sociosanitari per promuovere il progetto AFA in tutta la Regione, in collaborazione e con il supporto di Regione Liguria (partnership)
4. Avviare entro il 2013 almeno un corso di AFA in ogni Distretto Sociosanitario della Liguria
5. Promuovere un convegno regionale annuale