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Giovedì, 10 Novembre 2011 00:00

Il prolasso degli organi pelvici femminili: un corso di formazione innovativo all’ospedale Villa Scassi

Le tecnologie chirurgiche per la cura delle donne affette da prolasso genitale sono al centro del secondo corso di formazione per chirurghi “Live Surgery in Chirurgia Ginecologica”, in programma il prossimo 11 novembre, in diretta simultanea dalle due sale operatorie della struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Villa Scassi, diretta dal dottor Gabriele Vallerino.

Il prolasso degli organi pelvici (POP) è una patologia femminile sempre più comune, la cui incidenza, secondo le stime, nei prossimi 30 anni aumenterà del 45%, anche a causa dell’aumento del numero di donne di età superiore ai 50 anni. L’incidenza di POP, infatti, raddoppia ogni decade di vita: circa il 50% delle donne ultracinquantenni manifesta un qualche grado di prolasso pelvico, ma meno del 20% richiede un intervento terapeutico, anche a causa dell’imbarazzo nel riferire al medico i disturbi connessi alla patologia o della non-conoscenza dei possibili trattamenti terapeutici.

L’evento consentirà ai partecipanti di soffermarsi per un giorno intero su una tappa importante del trattamento del POP, ovvero la chirurgia; per questo saranno presentate e confrontate fra loro le diverse tecniche attualmente disponibili, dalla chirurgia mini-invasiva vaginale alla laparoscopia, dalla chirurgia che prevede l’esclusiva riparazione dei tessuti autologhi (chirurgia fasciale) a quella che richiede l’uso di protesi, dalla chirurgia che prevede la conservazione dell’utero a quella che contempla l’isterectomia. La modalità “live” in cui si svolge il corso, inoltre, consente ai partecipanti di partecipare in maniera attiva e diretta ad ogni gesto chirurgico e alla discussione, caso per caso, delle scelte terapeutiche pre e intra-operatorie.


Il prolasso degli organi pelvici, pur non mettendo a rischio la vita della donna, può comportarne pesanti limitazioni fisiche e sociali, con conseguente impatto sul benessere psicologico e sulla qualità di vita. In tale contesto, il chirurgo ginecologo, o chirurgo pelvico, ha il difficile compito di offrire alla paziente in procinto di essere operata una soluzione globale, che tenga in considerazione la sua storia clinica, la sua età, i sintomi da lei riferiti, i deficit anatomici e funzionali riscontrati, le sue attese di qualità di vita futura.
Al ginecologo-ostetrico, in prima linea nel management diagnostico e terapeutico per questa patologia, è richiesta da un lato l’adozione di una visione globale della pelvi-perineologia, dall’altro la disponibilità ad integrare il proprio lavoro nell’ambito di un’equipe multidisciplinare, investendo costantemente in termini di tempo, formazione culturale e oneri economici per l’acquisto di nuovi prodotti e presidi chirurgici.