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Vaccino contro poliomielite

La poliomielite è una malattia infettiva causata da un virus che penetra nell'organismo attraverso l'orofaringe e dopo avere provocato un'infezione a livello intestinale può localizzarsi nel sistema nervoso provocando paralisi irreversibili per lo più degli arti e, in casi gravi, anche la morte.

La mortalità della malattia varia dal 2% al 10%. Non esistono farmaci in grado di curarla e l'unico rimedio è la prevenzione attraverso la vaccinazione. Esistono due tipi di vaccino contro la poliomieleite, uno chiamato SALK (iniettabile) e uno chiamato SABIN (orale) dal nome degli scopritori. Attualmente in Italia il calendario delle vaccinazioni prevede l'utilizzazione del vaccino di tipo Salk (IPV), che contiene il virus della poliomielite ucciso e viene iniettato per via intramuscolare o sottocutanea.

Grazie alla vaccinazione la malattia è scomparsa dall'Italia, come dagli altri Paesi europei, ma la sua ricomparsa è sempre possibile fintanto che ci saranno zone del mondo in cui essa è presente e diffusa. E' pertanto importante, oltre al ciclo di base (3 dosi), assicurare una protezione duratura nel tempo con richiami periodici. In Italia l'ultimo caso di poliomielite, trasmessa naturalmente, si è manifestato nel 1983. La regione Europea è stata dichiarata libera da polio nel 2002.

La vaccinazione, raccomandata da Piani Nazionali e Regionali secondo quanto indicato nei calendari vaccinali, è gratuita.

Ultima modifica giovedì, 20 dicembre 2018 16:31