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16 Giugno 2016 - Qualità della vita e salute

La gran parte della popolazione adulta genovese (circa 7 persone su 10)  giudica positivo il proprio stato di salute, dichiarando di sentirsi bene o molto bene. Di contro, e fortunatamente, solo una piccola percentuale di persone (meno del 3%) riferisce di sentirsi male o molto male; la restante parte degli intervistati dichiara di sentirsi "discretamente". Tali dati sono sovrapponibili a quelli della popolazione adulta italiana.

Sono più soddisfatti della propria salute i giovani, gli uomini rispetto alle donne, le persone con un livello socioeconomico più elevato per istruzione o condizioni economiche e chi non riferisce condizioni patologiche severe fra quelle indagate da Passi. La quota di persone che riferiscono un buono stato di salute è maggiore al Nord, minore al Centro e ancor più bassa nel Sud e nelle Isole (con qualche eccezione, come per Puglia e Basilicata) ma va aumentando significativamente dal 2008 al 2014 in tutte e tre le macroaree geografiche.

Nella maggior parte dei Paesi europei sono condotte regolarmente indagini in cui è presente una domanda sulla salute percepita, che è una delle misure della qualità della vita. Sebbene i confronti tra Paesi possano risultare di difficile interpretazione per l'influenza di fattori socio-culturali e altri limiti, è stato rilevato che la maggioranza della popolazione adulta in Europa si sente in buona salute, con le performance migliori in Irlanda, Svezia e Svizzera (≈80%),performance vicine alla media europea (67%) per Paesi come Francia, Germania e Italia, e valori inferiori al 60% nei Paesi dell'Europa orientale e in Portogallo.

In tutta Europa, gli uomini hanno un migliore stato di salute percepito rispetto alle donne, i giovani migliore delle persone in età più avanzata, gli occupati uno stato di salute migliore delle persone senza lavoro. Così pure un elevato livello di istruzione e di reddito influenzano positivamente in tutta Europa la percezione dello stato di salute.

 

 

Importanza per la salute

La "qualità della vita relativa alla salute" è una valutazione soggettiva globale dello stato di salute che include il benessere fisico e mentale, e diversi fattori ad esso correlati tra cui: le condizioni e i comportamenti associati alla salute (come ipertensione, fumo, sedentarietà), lo stato funzionale, lo stato socio-economico e il grado di integrazione sociale. La qualità della vita dipende anche da aspetti difficili da rilevare oggettivamente, come per esempio le risorse psicologiche e fisiologiche di una persona o la sua capacità di reagire all'eventuale presenza di malattie. Dal punto di vista cognitivo, è stato messo in evidenza che i rispondenti giudicano il proprio stato di salute, in modo relativo, in base alle circostanze e alle aspettative proprie e dei pari.

Gli indicatori che misurano la qualità della vita sono risultati associati con la mortalità, la morbilità (diabete, cancro del seno, artrite), al declino funzionale e al ricorso ai servizi sanitari, ma anche al lavoro, la casa, il quartiere, le scuole.

Utilizzando il concetto della "qualità della vita", ci si scosta dalla definizione di salute come assenza di malattia, per utilizzarne una più ampia di stato di benessere fisico, mentale, funzionale e sociale.

A livello della comunità, le misure della qualità della vita forniscono indicazioni relative alle diseguaglianze sociali nella salute perché tali misure non dipendono solo dalla presenza e dal tipo di malattia, ma anche dalle risorse economiche, sociali ed altre condizioni pratiche. Incorporando gli indicatori della qualità della vita nella sorveglianza, è possibile ottenere dati che mettono le Aziende sanitarie in condizione di descrivere la salute della popolazione da una prospettiva più ampia, che tiene conto anche delle politiche non strettamente sanitarie, come quelle del lavoro, dell'istruzione, della casa. Si tratta di aree in cui le Asl possono ricercare la cooperazione con vari soggetti sociali, come i Comuni e altre agenzie territoriali, organizzazioni non governative o aziende private, organismi rappresentativi, e concorrere a indirizzare piani strategici e monitorarne l'impatto sulla comunità.

Per approfondire:
scarica il rapporto "Caratteristiche socio anagrafiche, salute percepita, sintomi di depressione" pdf - 970.74 Kb 
consulta il sito del Ministero della Salute