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Lunedì, 09 Dicembre 2013 00:00

Le nuove strutture "Insieme" e "Casa Nuova" per il futuro dei pazienti psichiatrici

Genova, 9 dicembre 2013

Vengono presentate oggi nell’area di Pratozanino “Insieme” e “Casa Nuova”, le due nuove strutture riabilitative per pazienti psichiatrici frutto di un complesso iter di riqualificazione avviato dopo la chiusura dell’ex ospedale psichiatrico di Cogoleto nel 1998 e portato avanti in diverse fasi fino alla data odierna.

L’intervento ha coinvolto i reparti 7 e 9 della vecchia struttura, ora completamente trasformati per accogliere in modo innovativo e appropriato questa categoria di malati fragili.
Nel vecchio reparto 7 è ospitata la struttura intensiva ora denominata “Insieme”, una moderna Comunità terapeutica intensiva dotata di quattro camere singole e otto doppie, per un totale di 20 posti letto, che accoglie pazienti provenienti dal territorio o dopo ricovero che necessitano di interventi clinici intensivi e hanno un livello di autonomia personale basso.

La struttura, dotata di ogni comfort, aria condizionata e bagno in ogni stanza, prevede al piano terra le stanze per gli ospiti e alcuni servizi comuni, fra cui il laboratorio di ceramica, mentre al primo piano saranno ospitati i locali destinati al personale con lavanderia, stireria, ufficio amministrativo, archivio, spogliatoi, locale relax e sala riunioni. La permanenza dei pazienti nella struttura per periodi a termine della durata di alcuni mesi (differenziando interventi sulla post acuzie, vs trattamento riabilitativi a medio termine), consente di agire tempestivamente nell’ottica della prevenzione della cronicità.

L’ex padiglione 9, ora rinato come “Casa nuova”, accoglie già dal gennaio 2013 i pazienti precedentemente ospitati nei moduli prefabbricati e, a regime, consentirà di offrire assistenza a 28 soggetti. La nuova struttura di riabilitazione, simile agli ex CAUP (Comunità Alloggio Utenti Psichiatrici), è costituita da 5 mini-appartamenti da quattro posti letto l’uno, cucina e servizi igienici, accessibili direttamente dall’esterno per utenti più autonomi e altri otto posti letto in camere sistemati in un unico reparto, destinati a pazienti con patologi stabilizzata ma livello di funzionamento minore.

Anche i nomi “Casa Nuova” e “Insieme” sono il frutto di un voto espresso dall’assemblea dei pazienti e degli operatori per sottolineare i due aspetti fondamentali della nuova concezione della riabilitazione in psichiatria che le due strutture rappresentano.

Pratozanino è una struttura completamente nuova: le due strutture oggi inaugurate, infatti, non sono nuove solo dal punto di vista architettonico, ma rispondono ad un concetto della riabilitazione psichiatrica che, pur partendo dall’esperienza maturata negli anni dal Dipartimento Salute Mentale. si ispira fortemente alle linee di indirizzo emanata dalla AGENAS sui nuovi scenari della residenzialità psichiatrica, incentrate sulla diverse fasi di intensità di cura e sulla presa in carico globale del paziente nei diversi stadi della malattia. Le strutture rispondono in particolare a due funzioni particolari che sono da un lato un forte raccordo con la rete di urgenza psichiatrica organizzata su percorsi a diversa intensità di cura, dall’altra permettere un forte raccordo con i servizi territoriali ed uno snodo per avviare percorsi di cosiddetta “residenzialità leggera”.

Ed è proprio la fondamentale sinergia fra i soggetti coinvolti, non limitata agli enti pubblici istituzionalmente deputati alla cura di questi pazienti, ma estesa agli altri enti pubblici locali, alle strutture residenziali convenzionate e alle associazioni di volontariato, l’altro aspetto cardine su cui ruota l’idea innovativa alla base del nuovo Pratozanino.

Una sinergia particolarmente proficua: grazie alla collaborazione con il Comune di Cogoleto, per esempio, sono allo studio iniziative congiunte per portare la comunità locale all’interno dell’ex ospedale psichiatrico, per esempio con proiezioni di film all’interno del complesso e la realizzazione di un campo da calcetto: in tal modo il malato non viene più “isolato” e allontanato dalla comunità, ma è la comunità stessa che vive e partecipa di questa realtà, aiutando l’inclusione sociale e di conseguenza il recupero di chi si trova all’interno della struttura per un periodo più o meno lungo di riabilitazione.

Anche la collaborazione con le Associazioni di volontariato è uno dei fiori all’occhiello della struttura, frutto di un legame consolidato nel tempo per tutta la riabilitazione psichiatrica, e per Pratozanino in particolare, a tal punto da prevedere nelle nuove strutture spazi dedicati a diverse associazioni che si occupano di questo tema, a partire dalla Associazione “Amici di Pratozanino” che da anni è presente e collabora su progetti di risocializzazione e l’associazione “Il giardino del mago” che svolge da più di dieci anni una attività di produzione di film (gruppo cinema) con la attiva partecipazione di pazienti il cui lavoro è stato presentato e apprezzato in numerose manifestazioni a livello nazionale.

La realizzazione delle due nuove strutture è l’ultimo atto della complessa vicenda dell’ex ospedale psichiatrico voluto nel 1911 e profondamente trasformato nel 1978 con l’entrata in vigore della Legge Basaglia e con la successiva creazione, all’interno del complesso, di RSA e CAUP. Dopo l’alienazione dei restanti edifici dell’area, di attuale proprietà di FINTECNA, ASL3 ha avviato un lungo e complesso iter di riqualificazione per i reparti 7 e 9.

L’intero intervento ammonta a 4milioni 336.790 euro derivanti in parte (1.345.969 euro) dai finanziamenti nazionali per l’edilizia sanitaria, in parte (2,2 mln) dai fondi Fas 2007-2013 e in parte (790-820 euro) da fondi della ASL 3 Genovese.

“L’obiettivo della Direzione ASL3 – ha spiegato il Direttore Generale Corrado Bedogni – è stato raggiunto grazie anche alla collaborazione con il Comune di Cogoleto che ci ha consentito di dare vita ad una struttura dalle caratteristiche assistenziali innovative”.

L’utenza che si rivolge al Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze di ASL3, diretta dal dott. Marco Vaggi, è molto ampia: nel 2012 ha raggiunto le 17 mila unità, soprattutto donne, con una maggiore incidenza nella fascia fra i 40 e i 55 anni. Circa il 25-30% delle prestazioni offerte a pazienti in carico ai Centri di Salute Mentale vengono svolte al domicilio del paziente a sottolineare il forte investimento sul territorio.

L’organizzazione del Dipartimento è capillare ed è composta da:

  • sei Centri di Salute Mentale, uno per ogni distretto, che operano sul territorio e costituiscono la vera regia dell’assistenza psichiatrica, indirizzando la cura a seconda del bisogno
  • tre Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura ospedalieri, che rappresentano i reparti per acuti presenti all’Ospedale Villa Scassi, presso l’IRCCS San Martino-IST e presso l’Ente Ospedaliero Galliera, tutti gestiti organizzativamente da ASL3
  • il Servizio Psichiatrico di Cura e Riabilitazione presente nell’Ospedale Antero Micone di Sestri Ponente
  • le Strutture Residenziali (circa 500 posti letto di residenzialità a diversa intensità)
  • la rete delle Strutture semiresidenziali (Centri Diurni)