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Mercoledì, 28 Novembre 2012 00:00

ASL3 in piazza contro l'AIDS "La cura come prevenzione, la prevenzione come cura"

Genova, 28 novembre 2012

In occasione della giornata mondiale per la lotta all’AIDS, celebrata come ogni anno il 1° dicembre, ASL3 scende in piazza per un evento di prevenzione e sensibilizzazione: dalle 18.00 del 30 Novembre il Camper Unità di strada appositamente allestito stazionerà in Piazza Caricamento e, fino a notte inoltrata, il personale specialistico delle S.C. Sert, composto da infettivologi, infermieri ed educatori, insieme agli educatori di strada Afet e Provincia incontreranno le persone, offriranno ascolto, forniranno materiale informativo cartaceo e presidi sanitari.

L’evento, promosso dal Sert di ASL3 in collaborazione con l’Associazione Afet Aquilone Onlus cui è affidata la gestione dell’Unita di Strada, l’Ufficio Benessere Organizzativo e Pari Opportunità della Provincia di Genova che si occupa del progetto Nuovi Orizzonti dedicato al sostegno delle vittime di tratta, e la sezione genovese della L.I.L.A. (Lega Italiana Lotta all’Aids) che metterà a disposizione il materiale dell’ultima campagna, è finalizzato innanzitutto a sensibilizzare la popolazione sulla necessità di mantenere alta la soglia di attenzione verso questa malattia, sia sollecitando l’adozione di comportamenti protettivi, soprattutto per quanto concerne la sfera dei comportamenti sessuali, sia ribadendo l’importanza di sottoporsi al test HIV anonimo e gratuito.

Proprio per agevolare quanti vogliano sottoporsi al test, durante la serata sarà inoltre possibile, per chi lo desidera, ottenere counselling infettivologico pre-test ed eventuale appuntamento per l’esecuzione del test la settimana successiva presso l’ambulatorio di Vico Croce Bianca 24r, che per l’occasione resterà aperto. Si ricorda che ASL3 da aprile 2012 è attiva in vico Croce Bianca con il proprio personale infettivologico, psichiatrico, di accoglienza e di mediazione culturale.

L’evento del 30 novembre si rivolge a tutta la popolazione e in particolare alle fasce in situazione di particolare fragilità, quali le lavoratrici del sesso, i loro clienti e i migranti in condizioni di irregolarità, non solo ai fini della loro tutela, ma anche per la cura della salute della collettività. Proprio a tale scopo, durante la serata una mini-equipe di operatori sarà anche impegnata in percorsi “ragionati” per contattare le fasce obiettivo dell’evento.

La trasmissione del virus HIV, purtroppo, è ancora un fenomeno importante e la sottovalutazione dei rischi spesso porta molte persone ad apprendere di aver contratto il virus all’insorgere dei sintomi della malattia, ovvero molto tempo dopo il contagio, riducendo l’efficacia dei trattamenti ed esponendo se stessi e gli altri a ulteriori rischi di diffusione della malattia.

I dati dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale per le Malattie Infettive (OERMI), che si occupa della sorveglianza epidemiologica della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) sul territorio regionale fin dalla prima metà degli anni ’80, evidenziano un costante decremento dei casi di AIDS con 2,7 casi ogni 100.000 abitanti, rispetto alla punta massima di 16,9 ogni 100.000 del 1995. A livello nazionale, i dati riportati dai diversi sistemi di sorveglianza regionali indicano che nel 2010 sono stati diagnosticati 5,5 nuovi casi di Hiv positività ogni 100 mila residenti e quasi una persona su 3 diagnosticate come Hiv positive è di nazionalità straniera.

La diminuzione delle nuove diagnosi è da attribuire più alla modificazione della storia naturale dell’infezione, grazie alle nuove terapie, che ad una vera diminuzione delle infezione da HIV, oltre che ad una scarsa propensione, da parte dei liguri, ad eseguire il test per la ricerca degli anticorpi anti-HIV, atteggiamento da cui dipende un ritardo nel riconoscimento dello stato di sieropositività.

Sulla base delle informazioni raccolte, ottenute grazie al sistema di sorveglianza attivato dalla Regione Liguria presso i centri clinici, si evidenzia che sulla diminuzione delle nuove diagnosi hanno avuto un gran peso i cambiamenti epidemiologici avvenuti dal 1996, quando per la prima volta si è verificata una diminuzione di nuovi casi di AIDS (-12%) e dei decessi correlati all'AIDS (-10%), rispetto al 1995. E se dai dati non si può escludere che vi sia una minore circolazione del virus Aids, secondo i tecnici, invece, vi sono parecchi segnali preoccupanti.

La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV acquista un valore molto importante per descrivere i fattori di rischio e la vulnerabilità di chi contrae oggi questa infezione dando la possibilità di pianificare politiche di controllo appropriate e ridurre la diffusione dell’HIV.

In questo ambito l’attività di prevenzione sul territorio risulta fondamentale: il Progetto Fenice, promosso dal Ser.T. di ASL3 Genovese, è nato proprio per promuovere azioni finalizzate alla riduzione del danno e alla prevenzione dell’AIDS nella popolazione genovese e mantiene il proprio stile operativo di presenza anche nei luoghi di incontro e divertimento per sottolineare come la prevenzione sia un dovere di tutti e debba rientrare tra le pratiche quotidiane di tutela della salute individuale e collettiva delle persone. La prevenzione dell’AIDS, infatti, passa anche attraverso la limitazione dei consumi di sostanze stupefacenti e alcoliche il cui abuso spesso riduce la soglia di attenzione verso comportamenti a rischio in campo sessuale.

Per aumentare l’efficacia delle azioni di prevenzione è molto importante la collaborazione fra Istituzioni sanitarie pubbliche con altri enti e associazioni non profit. In tale direzione si inserisce la collaborazione fra ASL3 e AFET Aquilone, cui è affidata la gestione dell’Unità di Strada e che da aprile 2012 è partner di ASL3 nella gestione dell’ambulatorio medico-infermieristico di vico Croce Bianca.

La popolazione è tutta invitata, così come gli organi di informazione.

A tale evento di sensibilizzazione in strada, parteciperà, a partire dalle ore 19.00, anche la Direzione dell'Azienda Sanitaria Locale, nella figura del Direttore Sanitario dr.ssa Ida Grossi, che sarà anche disponibile a rispondere ad eventuali domande da parte dei giornalisti presenti
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